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29 dicembre.
Scialpinismo: Turge de la Suffie (3024m).
Dopo
diverse giornate di vento e neve, finalmente una bella giornata di
sole per questa gita nel vallone dell'Isoard in compagnia di
Rosanna, Alessio e Martino. Buone le condizioni generali, anche se
il vento ha rovinato in parte la neve, scegliendo però i versanti e
le esposizioni giuste si riesce a trovare ancora farina pressata
divertente. Dal colle alla cima invece crosta portante da vento con
buon grip.
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28 dicembre.
Fuoripista: Monginevro.
Bella
giornata di fuoripista con Silvia e Martino al Monginevro. Nella
giornata del 27 sono scesi circa 20 cm di neve che hanno ricoperto
tutti i pendii e vecchie tracce. Il vento forte si è fatto sentire,
ma sfruttando le diverse esposizioni del comprensorio, siamo riusciti a sciare sempre senza problemi
regalandoci delle gran discese su ottima neve!
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22 dicembre.
Scialpinismo: Mont de la Tza.
Continuano
le gite con neve e meteo super, questa volta il tam tam di
informazioni consigliava la valle d'Aosta, e allora fatta la
macchinata con 4 scatenati novizi o quasi (?!) siamo andati nella
valle del Gran S. Bernardo al Mont de la Tza. Ottima neve su tutto
il percorso, ventata compressa nella parte alta, farinosa i 1000m
successivi. L'arrivo della perturbazione annunciata ci ha oscurato
il sole in discesa, ma fortunatamente senza rovinarci la meritata
sciata!
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19 dicembre.
Scialpinismo: Cima delle Liste.
Con
Davide e Martino siamo andati alla Cima delle Liste in val
Germanasca. Bellissima giornata, freddo in partenza (-8°C), ma poi
temperature miti, assenza di vento e panorama a 360°. In cima il
vento ha fatto danni, primi 300m neve ventata portante con molti
sastrugi comunque sciabile. Dai 2400 alla macchina invece bella
farina con poche tracce.
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16 dicembre.
Fuoripista: Vialattea.
Gran
giornata di fuoripista in Vialattea. Le aspettative non erano
altissime visto il caldo (soprattutto sotto i 1800m), in realtà si è
rivelata una gran giornata con condizioni strepitose, merito delle
recenti nevicate e della poca gente in giro. Sceso il Fraiteve da
tutti i suoi versanti e in tutte le sue varianti con tanto di
discesa fino a Fenils. Innevamento ottimo, da prestare però
attenzione ai versanti caricati dal vento (esposizione E).
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13 dicembre.
Scialpinismo: Giassez.
La
ricerca della bella neve e magari su itinerari poco tracciati questa
volta ci ha portati al Giassez in valle Thuras, classica gita
invernale che regala sempre bella neve. Incredibilmente pochissime
tracce (e quelle vecchie già ricoperte dal vento e dalle ultime
nevicate) e così io e Marco abbiamo potuto godere di pendii intonsi
dove poter lasciare la nostra firma.
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12 dicembre.
Scialpinismo: Cima delle Vallette.
Dopo diverse giornate consecutive di gran vento diventa difficile
trovare degli itinerari che non siano stati rovinati dalla forza di
Eolo, fortunatamente però ci sono zone e cime che soffrono meno il
forte vento proveniente da ovest, e una di queste è la comba sopra
il Pian del Frais. Come meta con Martino abbiamo scelto la cima
delle Vallette, bella gita con ottima neve invernale (e non poteva
essere diversamente visti i -11°C al parcheggio alle 10 del
mattino!) in tutta la parte bassa e mediana, e con gli ultimi 200m
ventati ma ben sciabili.
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7 dicembre.
Cascate di ghiaccio: Castello-Val Varaita.
Apertura della stagione di cascate di ghiaccio con Francesca e
Maurizio. Siamo stati in Val Varaita a Castello. La falesia si sta
formando, nel settore destro ci sono già 4 linee perfettamente
salibili (le due di estrema sinistra colano un po'), il settore
sinistro è in formazione, qualche linea salibile con attenzione con
la corda dall'alto. In valle tutte le cascate sono già avanti: in
formazione la Bonvin e la Gastok, già formata e salita Pineta Nord.
Giornata finalmente fredda, -7°C al parcheggio, nel pomeriggio fitta
nevicata.
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6 dicembre.
Scialpinismo: Mondolè.
Dopo 5 giorni di vento costante sulle nostre alpi, per trovare bella
neve siamo "migrati" verso sud, sulle alpi marittime il vento ha
soffiato meno ed in effetti sul Mondolè a parte i primi 100m di neve
ventata per il resto ancora bellissima neve, anche se in parte già
tracciata. Gli impianti sono ancora chiusi, si sale dal piazzale di Artesina, tutto ottimamente innevato. In discesa una volta arrivati
alla colla Bauzano siamo saliti alla cima Durand per sfruttare i bei
pendii a NE come rientro alla macchina.
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30 novembre.
Scialpinismo: Jafferau.
Dal sole e dal caldo della Sicilia direttamente allo sci e alla neve
sulle montagne di casa. Dopo la settimana di perturbazioni e neve
con Martino decidiamo di tirare fuori gli sci. Con poca fantasia
come meta scegliamo lo Jafferau, di cuocerci le gambe a battere fino
a un metro di neve (queste le info che avevamo) non ne avevamo tanta
voglia. E allora cosa meglio dello Jafferau con le piste
perfettamente fresate per l'imminente apertura, ma soprattutto con i
sui pendii intonsi di neve fresca ancora da tracciare. Così lasciata
comodamente l'auto ai bacini, siamo saliti al forte, e poi classica
discesa tutta in fuori pista fin oltre le baite Horres, poi risalita
di 300m per rientrare alla macchina (con attenzione si arriva fino
al piazzale dell'ovovia su pista non battuta). Sulla conca di
Bardonecchia è scesa meno neve rispetto alle zone limitrofi, fino a
un massimo di 40-50 cm, ottima però per divertirsi (senza dover
spingere anche in discesa!).
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23-26 novembre.
Arrampicata: Sicilia, San Vito lo Capo.
La prima volta che siamo scesi in Sicilia ad arrampicare a San Vito
era il 2009. Noi eravamo in 8, e oltre a noi solo un paio di
svizzeri e tedeschi. Città deserta, locali tutti chiusi tanto che
come base scegliemmo Palermo. Stregati dal posto e dalle sue
incredibili falesie, siamo tornati tutti gli anni e abbiamo visto
evolversi l'arrampicata attorno a questa bella cittadina siciliana.
Ogni anno
sono stati attrezzati
nuovi settori e falesie e l'arrampicata tra queste pareti è
diventata una realtà, tanto che anche in questo periodo ora si
trovano locali e ristoranti aperti, e anche il gruppo è aumentato,
dagli 8 iniziali quest'anno siamo arrivati a una trentina di
persone, con volo di rientro praticamente monopolizzato dagli
scalatori!
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1-3 novembre.
Arrampicata: Villanova de Meià.
Come ultima tappa del climbing-trip in Spagna, siamo andati a fare
due vie lunghe a Villanova de Meià. La quantità di pareti in questa
zona è impressionante, e la qualità della roccia è forse la migliore
che abbia mai trovato su vie di più tiri, ancora meglio che in
Verdon o in Wenden. L'unica neo è la lunghezza limitata delle pareti
(massimo 250m), ma questo per le nostre braccia ormai provate da due
settimane di scalata intensiva non era una pecca ma un punto a
favore! Abbiamo percorso due vie sulla parete principale la Roca
dels Arcs. Il primo giorno abbiamo fatto "Fase Terminal" (250m
7bmax, 6b+ obbl.) la via sportiva più difficile della parete che
supera nella prima parte una serie di incredibili strapiombi a buone
prese, in totale 8 tiri tutti a 5 stelle. Peccato solo per la
chiodatura, spit da 8 mm piantati a mano, placchette ancora ottime,
ma alcuni tasselli in cattivo stato e spesso mezzi fuori e svitati
(soprattutto su L2 e L3), il che non aiuta a tirare la libera al
limite...
Fase Terminal (250m, 7bmax, 6b+
obbl.): 6a+, 7b, 7a+, 7a+, 6c+, 6a, V+, 6a
Materiale necessario: 15 rinvii, due corde da 50m (volendo basta una
singola), discesa a piedi su sentiero scomodo e ripido sulla destra
(faccia alla parete)
Il
secondo giorno, ormai con le braccia finite, abbiamo optato per una
via più facile "Tierra de nadie", anche qui gli strapiombi non
mancano (una caratteristica della parete) e la roccia è di qualità
eccelsa, su tutti il secondo e terzo tiro.
Tierra de
nadie (175m, 6b+max, 6a obbl.): IV+, 6a, 6b+, 6a, 6b, V+
Materiale necessario: 11 rinvii, due corde da 50m (volendo basta una
singola), discesa a piedi su sentiero comodo sulla sinistra (faccia
alla parete). Possibilità di discesa anche in doppia (sconsigliata)
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27-31 ottobre.
Arrampicata: Siurana.
Il calo repentino delle temperature, ci ha fatto cambiare i
programmi e invece di andare a Montsant abbiamo optato per Siurana
più riparata e calda. Eravamo stati qui già 10 anni fa, e in questo
periodo le falesie e i tiri attorno al caratteristico paesino si
sono moltiplicate. Adesso nell'arco di 3 km ci sono 1500 tiri!
Complice anche la nuova bella guida di D. Brasco, molta gente ma
visto la quantità di falesie e tiri c'è spazio per tutti. Oltre ai
classici settori abbiamo visitato quelli nuovi, veramente di livello
Siuranella con tiri strepitosi, qui è il regno dei muri verticali e
della "regleta", se non vi piace arcuare scegliete un'altra zona!
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23-26 ottobre.
Arrampicata: Mongrony.
Classico pellegrinaggio autunnale in Catalogna (Spagna) e come
sempre grandi arrampicati in una delle zone al mondo con i posti più
belli in assoluto per arrampicare. Prima tappa a Montgrony, dove
eravamo stati già lo scorso anno. Per me è stata l'occasione per
chiudere il conto su qualche progetto lasciato in sospeso. Tre
giorni passati in assoluta solitudine, tutte le falesie per noi,
incredibile come questo sito, assolutamente strepitoso sotto tutti i
punti di vista, sia così poco battuto.
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19-21 ottobre.
Arrampicata: Baume Rousse e Malaucene.
Per spezzare il viaggio verso la Spagna ci siamo fermati
in Provenza, nella zona del Mont Ventoux dove eravamo stati già
alcuni anni fa nella famosa falesia di Saint Legere. Questa volta
abbiamo visitato invece due falesie minori ma non per questo non
meritevoli di una visita. Primi due giorni passati a Baume Rousse,
bell'anfiteatro di calcare grigio e rosso, dove prevalgono gli
itinerari a canne sugli strapiombi e a gocce sulle placche
verticali. Assolutamente da provare i due 7b+ e i due 8a nel centro
della grotta, stupendi itinerari di continuità su canne! Il terzo
giorno siamo stati a Malaucene, dove ci sono tre muri verticali
leggermente strapiombanti di roccia compatta bianca che a prima
vista sembra priva di prese, in realtà ci sono buchi e tasche
generose, e, soprattutto sui tiri fino al 7c, presentano itinerari
di assoluta soddisfazione.
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15-16 settembre.
Alpinismo: Monviso.
Dopo la parentesi in Bolivia, si ritorna sulle montagne di casa, con
la salita al Re di Pietra, il Monviso. Assieme a Diego, Davide e
Franca abbiamo salito la classica via sulla parete sud. In zona due
settimane fa è caduta tanta neve che è ancora presente dal colle
delle Sagnette in su. La via di salita però si presenta in buone
condizioni, il caldo dei giorni scorsi ha assestato la neve e si
sale bene con i ramponi (messi sotto l'Andreotti e tenuti fino in
cima). In discesa il sole e il caldo rendono la neve molle, ma le
peste aiutano nella discesa, conviene comunque iniziarla il prima
possibile (con le condizioni attuali ideale entro le 10), quindi
partenza presto o progressione veloce consigliata!
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29-31 agosto.
Alpinismo: Bolivia - Illimani (6439m).
Quando eravamo tutti pronti a tornare a casa ecco la sorpresa:
uragano Isaac su Miami con conseguente cancellazione del volo! Il
gruppo decide di tornare con un nuovo piano di volo definito da noi
"viaggio della speranza" con una serie imprecisata di scali tra nord
e sud America. Io e Riccardo invece decidiamo di sfruttare questa
opportunità facendo un'altra settimana di vacanza con obiettivo l'Illimani
la bella montagna che con i suoi 6439m sovrasta La Paz. Decidiamo
per un'organizzazione "light" come piace a noi: niente cuochi,
portatori e campi alti. Andiamo in macchina fino a Pinaya, poi con
l'aiuto di un mulo in meno di 2 ore fino al campo base (4400m). Il
giorno seguente più di 2000m di dislivello (i primi 1000 fino al nido del Condores bruciati in 1h 45min con l'aiuto di Maxi un portatore di
Pinaya che ci aiuta a portare picca, ramponi e corda). Peccato solo
che sottovalutandoci decidiamo per una partenza troppo anticipata
(1:30 di notte, col senno del poi saremmo dovuti partire alle 5!). Arriviamo a 6000m ancora con il buio, ma
soprattutto complice il vento fortissimo, fa troppo freddo per
continuare. Ci mettiamo al riparo dentro un crepaccio per un'ora
dove cerchiamo di riattivare la circolazione di mani e piedi a
grosso rischio congelamenti. Dopo
la pausa forzata decidiamo di riprendere la marcia tra le folate di
vento. Poco dopo le 8 siamo già in cima, completamente congelati
(comprese purtroppo le nostre macchine fotografiche, niente foto di
vetta!). Abbraccio di rito e subito giù al sole e al riparo dal
vento. Complice le condizioni climatiche alla fine l'Illimani si è rilevata una
salita durissima veramente al limite delle nostre forze, ma che con
caparbietà e soddisfazione abbiamo portato a casa!
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25-27 agosto.
Alpinismo: Bolivia - Huayna Potosi (6088m).
Completato l'acclimatamento si sale a passo Zongo per la salita
dell'obiettivo della spedizione: Huayna Potosi (6088m). Il gruppo si
riduce a 11 (chi aveva già deciso di andare a visitare il salar de
Uyuni, chi purtroppo vittima di qualche virus). Grazie all'ottima
forma e acclimatamento del gruppo, decidiamo di salire il Huayna
direttamente dal rifugio che si trova al passo Zongo (4800m), il
dislivello totale e' di 1300m, ma in questo modo si evita di passare
una notte al rifugio alto (affollato, freddo e maleodorante!). Dopo
10 giorni di sole, incredibilmente la mattina della salita nevischio
e vento. Che beffa non si può salire! Fortuna che avevamo previsto
un giorno di recupero, che si rivela fondamentale! Infatti la
mattina seguente giornata spettacolare, mare di nuvole sotto i 4000m
con sole e caldo che ci accompagnano nella salita e in poco più di 7
ore siamo tutti in cima al Huayna! Per quasi tutti e' il primo
6000m, ma grazie al programma di acclimatamento e all'allenamento
non sembra proprio! Complimenti a tutti (Melania, Rosanna, Giorgio,
Alessio, Romeo, Domenico, Luca, Lino, agli "ammalati" Flavio, Valeria
e Mario, e ai "turisti" Maela,
Pietro ed Erika, tutti comunque con in "saccoccia" almeno 3 cime da
5000m) per l'ottima riuscita della spedizione!
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14-24 agosto.
Alpinismo: Bolivia - Condoriri group.
Inizio di spedizione in Bolivia. Gruppone numeroso e affiatato, in
totale 16 persone assieme a Riccardo l'amico e collega. Facciamo
base a La Paz e per acclimatarci alle mete più alte previste dal
viaggio, dopo un po' di turismo sui 4000m (Lago Titicaca, isla del
sol, Tiwanaku), scegliamo come prima meta il Wilamankilisani (5245m)
che decidiamo di salire per il canale centrale (diff.: AD, 45-50°
200m) tanto per allenarsi per le difficoltà delle prossime montagne.
Quindi ci spostiamo nel gruppo del Condoriri, facendo base in tenda
alla bellissima laguna Tuni, dove saliamo in successione picco
Austria (5350m), Tarija (5320m) e Pequeno Alpamayo (5370m) per la
sua bella ed estetica cresta.
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10 agosto.
Alpinismo: Polluce.
Con Franca siamo saliti al Polluce in giornata da Cervinia.
Condizioni strepitose sul Rosa, meteo perfetta, ghiacciai ancora in
ottime condizioni, crepacci chiusi dal colle del Breithorn verso il
colle di Verra. Rocce del Polluce completamente asciutte, si salgono
senza ramponi. Gli orari delle funivie di Cervinia non lasciano
tanto tempo per la salita in giornata, (prima salita 7:15, ultimo
rientro 15:45), in totale dall'arrivo a Plateau Rosà poco più di 7
ore e considerando il lungo spostamento sotto i Breithorn
(soprattutto al ritorno!), bisogna marciare spediti, un bravo a
Franca che mi ha assecondato in questa "corsetta" in quota!
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30 luglio.
Alpinismo: Dente del Gigante.
Salita in giornata al Dente del Gigante con Paola lungo la via
normale (quella dei canaponi). Abbiamo preso la prima funivia alle
6:30 da La Palud, solo un'altra cordata sulla via e due giappo sulla
vicina via Geant Branché. Siamo scesi poi dalla parete sud con 3
veloci doppie (30m, 60m e 60m); volendo però basta anche una sola
corda da 60m (6 doppie tutte ottimamente attrezzate a spit).
Giornata ottima ma con fastidioso vento da ovest (e la via normale
se lo becca tutto...).
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19-20 luglio.
Alpinismo: Monviso - cresta est.
La prima volta che ho salito il Monviso e la sua cresta est è stato
nel 2003 con il socio di mille avventure Stefano. Allora in una
giornata perfetta eravamo partiti da Cumiana in bicicletta, salito
la cresta est, scesi dalla normale e tornati in bici a Cumiana, il
tutto in circa 12 ore!
Sono poi tornato molte altre volte sul Monviso, e ogni volta sembra
che la vetta si sposti e sia sempre più lontana!
Questa volta in compagnia di Marco e Paola abbiamo salito la cresta
est, ottime condizioni, neve nel canale d'avvicinamento (volendo
basta anche solo la picozza) e in un paio di tratti sulla normale
(anche qui non abbiamo usato i ramponi, presenti buoni gradini,
utile però la picozza).
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15 luglio.
Arrampicata: Torre Germana via Boccalatte (valle Stretta - Francia).
Con Franca siamo stati alla Torre Germana, bel torrione alto 200m di
fronte alla più famosa parete dei Militi in valle Stretta. Via in
bell'ambiente dolomitico, su difficoltà fino al 5° grado, ben
attrezzata a spit (eventualmente utili un paio di friend medi,
altrimenti bastano 5 rinvii e una corda da 70m). Giornata
soleggiata, ma decisamente fredda per la stagione (8° gradi alla
partenza al parcheggio!).
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12 luglio.
Alpinismo: Rateau (3809m) cresta ovest (Ecrins - Francia).
Bellissima giornata e ottime condizioni per questa salita effettuata
con Martino negli Ecrin. Si sale in funivia da La Grave fino a
3200m. Poi breve avvicinamento su ghiacciaio (1h) per attaccare la
cresta ovest del Rateau su ottimo granito con passaggi fino al 3°
grado. Cresta tutta asciutta che si scala tranquillamente senza
ramponi. Oltre a noi un altro paio di cordate.
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25-26 giugno.
Arrampicata: Ceuse (Provenza - Francia).
Rapida scappata con Stefano, Enrico, Martina e Co. nella più bella
falesia dell'arco alpino (o d'Europa?). Posto sempre magico, tiri e
roccia super e ovviamente sovraffollamento... Molti gli
arrampicatori che da tutto il mondo hanno scelto giustamente questa
meta per le loro vacanze estive, ma visto la quantità dei tiri, non
è mai un problema trovare il proprio tiro o progetto libero.
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23-24 giugno.
Alpinismo: Gran Paradiso.
Classica salita al Gran Paradiso con Marco, William, Diego e
Doriano. Ottime condizioni, neve portante già sulla morena, ottma
traccia e tutto sommato neanche troppa gente, con un po' di
decisione non si fa neanche la coda per salire alla madonnina ;-)!
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16-17 giugno.
Alpinismo: Dome de Neige des Ecrins (4015m - Ecrins).
Viste le ottime condizioni per le salite nel parco degli Ecrins, di
nuovo nel bacino del Glacier Blanche per salire
con Paola, Franca, Danilo e Narciso
il Dome de Neige, che, assieme alla Barre, è il 4000 più ad ovest
delle alpi. Tanta gente in giro e rifugi stracolmi, condizioni meteo
e delle varie salite veramente ottime, bisogna però iniziare a
scendere presto perchè il caldo che è arrivato rende la neve (ancora
tanta sopra i 3000m) molle e faticosa.
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9-10 giugno.
Alpinismo: Roche Faurio (3730m - Ecrins).
Smessi gli sci si riprende con l'attività alpinistica. Finalmente un
we con due giorni consecutivi di bel tempo, con Diego, Marco,
Denis e Davide abbiamo salito la Roche Faurio dal Glacier Blanc nel
parco degli Ecrins. Condizioni perfette, ancora tanta neve, ma
ottima traccia su un po' tutte le salite del gruppo, molta gente in
giro e un paio di irriducibili con gli sci (ma ormai non merita più,
almeno 2h di portage...).
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24 maggio.
Scialpinismo: Punta Val fredda (3051m - vallone d'Almiane).
Ancora scialpinismo in questa fine di maggio. Con Martino siamo
stati nel vallone d'Almiane, che come sempre è una garanzia: neve
dalla macchina, ottime condizioni di meteo, neve trasformata
perfetta nella parte alta, scarso rigelo invece nella parte mediana.
Per me 50° gita di stagione, adesso si mettono gli sci in cantina...
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17 maggio.
Scialpinismo: Cima del Carro (3326m - valle dell'Orco).
Non si poteva chiedere di meglio per questa gita. Fresco il giusto,
ottimo rigelo, niente vento e neanche una nuvola all'orizzonte!
Strada aperta per il colle del Nivolet, e così con soli 15 minuti di
portage si raggiungono i pendii nevosi del vallone del Carro. Neve
perfetta, trasformata e che ha mollato il giusto regalando a me e a
Martino una discesa da favola!
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16 maggio.
Scialpinismo: Punta Roncia (3612m - Val Maurienne).
Dopo una lunga serie di gite con condizioni meteo non propriamente
ottimali, finalmente il ritorno dell'alta pressione regala
condizioni insperate per il periodo. Temperature fredde (fin
troppo...) e cielo sereno ci hanno accompagnato su questo splendido
itinerario in val Maurienne, facilmente raggiungibile tramite il
colle del Moncenisio che è stato aperto. In totale sono 1700m di
dislivello (accesso da Lanslebourg tramite la sterrata per Arcelle,
decisamente più vantaggioso che quello per la route du Chatel)
praticamente tutti con gli sci ai piedi, discesa su neve dura, solo
nei canali che danno l'accesso al ghiacciaio le vecchie tracce danno
fastidio, per il resto manto nevoso perfetto.
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1 aprile.
Sci ripido: Cima del Pelvo canale NE (4.3 E2 600m 40/45°).
Probabile prima ripetizione di questo bellissimo canale "scovato"
quasi per caso in
valle Argentera da Orfeo, Rosanna e Co. 3 anni fa che causa impegni
mi aveva visto mancare. Dopo la prima parte nel bosco sul sentiero
estivo, sono più di 1000m di canale, prima facile in una gorgia fino
all'anfiteatro sotto il colle del Pelvo, e da lì 600m di pendenze
continue sui 40/45° fino a pochi metri sotto la cima del Pelvo
(3266m, o Punta Clapiera a seconda delle carte). Al tempo dell'apertura gran farina e discesa da urlo, oggi
neve più impegnativa resa molle oltre misura dal gran caldo (e
partenza tardiva...), ma
itinerario di gran classe, e finalmente ho colmato una lacuna!
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31 marzo.
Scialpinismo: Vallonetto.
Erano diversi anni che volevo scendere il canalone O del Vallonetto,
ma il lungo avvicinamento della Val fredda mi aveva sempre
scoraggiato. Così allora abbiamo optato per una traversata che si è
rivelata vincente: salita dal vallone d'Almiane alla cima di Coin,
discesa lato sud in valfredda (neve trasformata, orribile i primi
150m) fino alla base del canalone e da lì salita fino in punta
saltando così il piattone che si fa bene invece in discesa fino alle
grange Mouchecuite. Neve continua praticamente
su
tutto
l'itinerario, trasformata dura che non ha mollato sul canalone (600m
a 30/35°). In totale sono 1750m di dislivello, in compagnia di Marco, Davide (alla
sua terza gita!) e Rosanna.
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29 marzo.
Scialpinismo: Giusalet.
Ancora una gita di scialpinismo nel massiccio d'Ambin, questa volta
la meta è stata il Giusalet (3313m) che
con Ermes, Orfeo e Luca
abbiamo salito e sceso per il canalone NO (diff.: 4.1 E1). Siamo
saliti dal Pian S. Nicolao, con pochi minuti di portage, poi neve
continua, nella parte bassa trasformata, nel canalone ancora
farinosa con alcuni tratti di crosta ancora ben sciabile. Veloce
"scappata" anche sul vicino Malamot in neve trasformata. Moncenisio
ancora chiuso, strada aperta fino alla vecchia frontiera, zona Lamet
con poca neve.
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25-26 marzo.
Scialpinismo: Albaron di Savoia.
Assieme a Ilario e Giulio abbiamo salito l'Albaron (3627m) dal
classico itinerario del rifugio d'Averolle. La strada per il rifugio
attualmente è tutta innevata e si mettono gli sci dalla macchina
(contare 2,5 h per salire al rifugio). Dal rifugio neve trasformata
perfetta fino al pendio finale NO dove si trova farina pressata.
Ottima accoglienza al rifugio d'Averolle, molta gente in giro
nonostante il giorno infrasettimanale, buone condizioni anche sulle
cime limitrofe.
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24 marzo.
Scialpinismo: giro del Sommeiller.
Con una allegra combricola (in totale 8 umani e un quadrupede!),
abbiamo ripetuto questo bell'anello nel massiccio d'Ambin che avevo
già percorso molti anni fa. Siamo partiti dal rifugio Viberti (si
arriva in macchina da Deveys) e saliti al bivacco Blais, discesa per
il canale NE nel vallone d'Ambin fino a quota 2200m circa. Da lì
risalita al Sommeiller per il colletto nord. Dalla cima del
Sommeiller discesa per il lago delle Monache, questa volta siamo
scesi direttamente dal canale, per un totale di 2100m di dislivello.
Condizioni da urlo su tutto il percorso, le foto possono
testimoniare!!
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16-17 marzo.
Scialpinismo: giro del Viso.
Assieme a Rosanna, Marco ed Ernesto abbiamo percorso in senso orario
il giro del Monviso con partenza dal pian della Regina. Primo giorno
salita al rifugio Sella dove abbiamo pernottato nell'invernale (bel
locale in ordine, presenti coperte e stoviglie, no gas e acqua). Il
giorno dopo abbiamo superato in successione i vari passi (San
Chiaffredo, Gallarino, Vallanta e Traversette) effettuando una bella
traversata (quasi 1900m di dislivello e 28 km di sviluppo!). Il
percorso è in ottime condizioni, poca neve nel vallone di Vallanta,
mentre dal lato francese si trova ancora ottima neve fresca. Il
passo delle Traversette è tutto innevato, necessari i ramponi per i
primi 50 metri di discesa.
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11 marzo.
Scialpinismo: Melchiorre.
Con Erika, Rosanna e Riccardo gita alla punta Melchiorre (2949m) da
Bardonecchia. Noi siamo saliti dalle grange della Rho, dove si
calzano gli sci, superato il ponte sul torrente, abbiamo imboccato
il canale che porta sotto le pareti rocciose dei Re Magi e da lì con
un traverso siamo saliti a un colletto sotto l'anticima della
Melchiorre e poi dal colle du Vallon Froid fino su in cima alla
Melchiorre (difficoltà globale OSA, ultimi 100m 4.1 E1). Gita in
ambiente molto bello con pareti e guglie calcaree che fanno da
contorno, ottima neve trasformata su tutto il percorso.
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10 marzo.
Scialpinismo: Costa del Becco.
Con Mauro e Davide siamo stati nel vallone d'Almiane e abbiamo
salito la costa del Becco, classico itinerario di scialpinismo sopra
Rochemolles. In macchina si arriva fino al bivio per la Decauville
(gomme termiche). Il vallone d'Almiane è tutto perfettamente
innevato, con 5-10 cm di neve fresca recente già in fase di
trasformazione nei pendii sud.
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8 marzo.
Scialpinismo: Mondolè.
Constatato sul posto il giorno prima delle ottime condizioni del
canalone O del Mondolè, con Alessio e Marco ritorno ad Artesina per
una classica di scialpinismo a due passi dalle piste di Artesina.
L'inizio non è dei più incoraggianti, nebbia e nevicata inattesa ci
accolgono. Dopo un po' di comprensibile scoramento iniziale, e fatti
un paio di fuoripista, decidiamo comunque di salire e veniamo
premiati. Arrivati in cima il cielo si apre regalandoci una
strepitosa
discesa pomeridiana del canale del Mondolè!
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7 marzo.
Fuoripista: Artesina.
Dopo diverse settimane secche, finalmente una veloce perturbazione
"dona" un po' di neve in questa stagione magra. Dopo un tam tam di
telefonate, bollettini e webcam, si decide di andare ad Artesina
dove si parlava di 50 cm di neve fresca. E in effetti la scelta è
stata azzeccata, neve spettacolare, tutti i pendii praticamente
intonsi e gran voglia di "ridere" tutto il possibile fino a chiusura
impianti come di consuetudine!
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4 marzo.
Scialpinismo: Cima delle Rossette.
Viste le discrete condizioni di innevamento ritorno nel giro di
pochi giorni sulla strada del colle dell'agnello per una gita di
scialpinismo. Questa volta assieme a Simona, Lorenzo e Davide, alla
loro prima gita di scialpinismo, abbiamo salito la cima delle
Rossette. Finalmente giornata con temperature più consone al
periodo, questo, unito a qualche nuvola, ha permesso alla neve di
mantenersi dura per tutta la giornata.
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29 febbraio.
Scialpinismo: Sella d'Asti.
Gita azzeccata nonostante al parcheggio di Chianale (val Varaita) la
vista dei prati sia inquietante, ma dopo 5 minuti a piedi si mettono
gli sci sulla strada dell'Agnello e da lì fino alla sella d'Asti
(3123m) neve perfettamente trasformata. Noi siamo scesi verso le 11
ed era ancora ben sciabile, con queste temperature conviene non
tardare molto. Dal colle dell'agnello breve puntata sul Pelvo dal
lato nord del Queyras, dove ci sono circa 500m di pendio in 20 cm di
farina spettacolare.
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27 febbraio.
Cascate di ghiaccio: Acheronte.
Ultime cascate della stagione. Nonostante sia scoppiato il caldo in
anticipo, in Valnontey ancora ottime condizioni sulle cascate della
destra idrografica (Patrì, Acheronte, Monday money). Con Paolo e
Franca abbiamo salito l'Acheronte (300m III/3) preso d'assalto da
cordate spagnole e francesi. Ghiaccio ottimo su tutte le lunghezze
di corda, tutte le soste sono attrezzate a spit con anello di
calata, necessarie due corde da 60m (non un metro di meno!) e chiodi
da ghiaccio.
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26 febbraio.
Gara skialp: Frais.
Dopo la partecipazione ad un paio di gare in notturna, non potevo
mancare a questa bella gara vicino a casa. Percorso molto bello che
prevedeva la salita alla Ciantiplagna passando per la punta Mezdì,
con la salita di un tratto di cresta di circa 250m ottimamente
attrezzato con corde fisse. Dalla Ciantiplagna discesa, poi breve
risalita e discesa per tornare con le piste al Frais per un totale
di 1600m. L'innevamento più che sufficiente e la neve dura sulla
Ciantiplagna hanno consentito una discesa veloce e divertente. Quasi
100 partecipanti provenienti dal Piemonte e VdA, per me diciottesimo
posto assoluto in 1h e 55'.
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25 febbraio.
Fuoripista: Val Thorens.
Giornata di sci fuoripista a Val Thorens. Le condizioni
d'innevamento al di là del Frejus sono buone, anche se manca la neve
fresca visto che le ultime nevicate sono ormai di diverse settimane
fa. Dopo il classico fuoripista del vallone del Lou, ci siamo
dedicati ai canali a sud sotto il Caron trovando neve trasformata, a
tratti anche marcia ma ben sciabile.
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22 febbraio.
Cascate di ghiaccio: Queyrieres.
Ancora ottime condizioni su questa cascata di bassa valle (1200m
s.l.m.) tra Argentiere e Briancon. Il torrente Queyrieres è
incassato in uno stretto canyon e non prende mai sole, è composto da
diversi salti (diff.:3°), se si fanno tutti in totale sono quasi
500m di dislivello con comoda discesa a piedi sulla destra
orografica. E' sufficiente una corda da 60m anche per un'eventuale
discesa in doppia (noi abbiamo usato una mezza doppiata).
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19 febbraio.
Scialpinismo: Pic est du Combeynot.
Gita nel parco degli Ecrin con Rosanna, Alessandra, Gianluca, Luca e
Orfeo. Siamo andati nel vallone di Fontenil fonte inesauribile
di belle gite. Questa volta abbiamo salito il versante sud del Pic
est du Combeynot (diff. OS, ramponi necessari per la parte finale)
fermandoci 100 m sotto la cima causa placca a vento poco
rassicurante. Fino a lì neve discreta, lavorata dal vento e dal
sole, ma scegliendo bene i versanti in discesa si scia quasi sempre
su crosta portante e neve trasformata.
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18 febbraio.
Fuoripista: Monginevro.
Giornata di fuoripista con gli scatenati Simona, Lorenzo, Davide ed
Enrico. La meta questa volta è stata il Monginevro. Le aspettative
erano basse visto la mancanza di neve fresca e che il
vento aveva soffiato forte negli ultimi giorni, ma la giornata è
stata più che soddisfacente grazie ai bei canali ripidi che siamo
riusciti a scovare sui due versanti della stazione. Alla fine grandi
esercitazioni di curva saltata in canale su neve già trasformata o
farina pressata in base alle diverse esposizioni.
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12 febbraio.
Scialpinismo: Francais Pelouxe.
Come ormai da abitudine giro annuale alla Francais Pelouxe e come
sempre la discesa non delude mai, che sia trasformata o farina, il
pendio finale sembra fatto apposta per lo sci! Oggi condizioni
invernali con tanta farina solo leggermente appesantita dal vento
nella parte alta. Si arriva in macchina a Balboutet e da lì sci ai
piedi sulla strada perfettamente innevata, non si toccano pietre.
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11 febbraio.
Cascate di ghiaccio: X-ice.
Giornata dedicata alla tecnica di ghiaccio con Paolo e Franca. Siamo
stati alla falesia dei mutanti o X- ice a Ceresole (valle
dell'Orco). Grazie all'ottimo lavoro di Luca e Co. di Mountain Sicks
la struttura si presenta come una falesia di ghiaccio con tanti
monotiri dove ci si può esercitare grazie anche alla possibilità di
mettere la corda dall'alto. Grazie al freddo delle ultime settimane
la struttura si presenta in ottimo stato con tutte le linee ben
formate.
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9 febbraio.
Scialpinismo: Monte Peigrò e Giulian.
La zona di Prali non delude mai, questa volta invece degli impianti
di risalita abbiamo usato le pelli. Con Ermes, Antonio, Dario e
Orfeo abbiamo salito il monte Peigrò, e per me anche veloce
digressione al vicino monte Giulian. Neve abbondante e perfetta,
ancora non lavorata dal vento e dal sole. Le tracce dei predecessori
erano tutte coperte dalle recenti nevicate.
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4 febbraio.
Fuoripista: Jafferau.
Altra giornata di fuoripista, questa volta con gli impianti dello
Jafferau. La neve caduta nei giorni scorsi e il freddo intenso
(anche se poi nei versanti al sole la temperatura era tutt'altro che
pungente!) hanno reso praticabili tutti i classici fuoripista della
stazione di Bardonecchia. I 30-40 cm di neve farinosa doppio zero e
ampi pendii ancora da tracciare hanno reso la giornata memorabile,
bisogna solo fare attenzione nelle dorsali e sotto i 1900m a qualche
pietra nascosta.
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1 febbraio.
Fuoripista: Prali.
Si è fatta a lungo attendere ma finalmente sembra essere arrivata:
la neve! E come sempre quando le nevicate più copiose toccano il sud
Piemonte a Prali c'è sempre la garanzia di trovare tanta e ottima
neve. E così è stata anche questa volta, nella parte bassa ancora
poco fondo, ma nei bochi e in cima tanta neve da tracciare, a volte
anche troppa, ma a questo aiutano i ripidi boschi di Prali. Alla
fine giornata intensa di fuoripista e anche se le gambe chiedevano
pietà poche soste come sempre fino a chiusura impianti!
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26 gennaio.
Scialpinismo: Cima del Vallonetto.
Si riprende con lo scialpinismo dopo la trasferta in Ecuador. Nonostante
la penuria di neve vicino a casa, cercando bene si possono trovare
delle ottime gite, basta andare nei versanti riparati dal vento e
alle esposizioni sud e si possono trovare ottime condizioni. E così è stata
la discesa dalla cima del Vallonetto (3217m-val di Susa). Abbiamo
salito l'itinerario sud dalla strada del Pramand (diff.: OS - disl.
1600m),
andando in macchina (attualmente meglio un 4x4 per presenza di
ghiaccio sulla strada) fino al Rio Secco. Da lì subito con gli sci
ai piedi
seguendo i vari canaloni e valloni si arriva fino sotto la punta, in
salita siamo passati dal colletto a destra verso il Truc Peyron. Non
abbiamo usato nè rampant nè coltelli, ma potrebbero tornare utili.
In discesa invece direttamente dalla cima (200m a 40°). La prima
parte di discesa presenta farina pressata, che lascia poi spazio a
ottima trasformata. Itinerario bellissimo e discesa attualmente in
super condizioni.
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28 dicembre-12 gennaio.
Alpinismo extraeuropeo: Ecuador vulcani.
Spedizione extraeuropea di fine anno sui vulcani dell'Ecuador. Con
un bel gruppo numeroso formato da Rosanna, Renata, Paola, Idillia,
Gianpiero, Pierluigi, Simone ed Ernesto, abbiamo passato le vacanze
di natale in Ecuador. L'obiettivo era quello di salire alcuni dei
suoi numerosi vulcani. Dopo essere atterrati a Quito, ci siamo
acclimatati prima sul Pichincha (4797m) poi sull'Illiniza Norte
(5126m). Poi dopo un giorno di riposo nel bel Hostal di Machachi
siamo saliti al Cotopaxi (5897m) in una bella giornata serena e
neanche troppo fredda. Quindi siamo scesi a sud a ricaricare le
batterie a Banos con i sui imperdibili bagni termali, quindi belli
carichi e motivati siamo saliti al rifugio Whymper (5000m) per
salire l'ultimo vulcano in programma: il Chimborazo (6310m). La via
di salita era in ottime condizioni grazie alle recenti nevicate;
purtroppo però un'intensa nevicata nella notte della salita ci ha
fatto desistere dalla sua scalata. Gli ultimi giorni sono stati poi
dedicati a un po' di turismo nel paese, chi alle Galapagos e chi
nella giungla amazzonica.
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